Museo della Ceramica della Tuscia
Palazzo Brugiotti | Via Cavour 67
orari da giovedì a domenica e il 1° maggio
10-13/15,30-18,30
Indirizzo: Via Alcide De Gasperi, 65
Rieti
Telefono: 3428369309
E-Mail: yamathesign@gmail.com
Facebook: https://www.facebook.com/YAMAartlabdesign
Metalli comuni
Yama Art Lab Design. Nata a Subiaco nel 1981, reatina di adozione, Maia Palmieri si è diplomata in arte della ceramica nel 2000 con 85/100. E’ ceramista, scultrice, pittrice oltre che fashion designer di un brand di accessori di moda.
Eclettica ed informale è la materia che preferisce lavorare e conosce tutti i segreti di ogni materiale. Ama la ceramica giapponese, il Kurinuki e la cottura raku, la resina, il plexiglass, acciaio, ottone, alluminio, carta, legno e soprattutto incisioni con il laser a diodo.
Nel 2002 ha aperto un primo laboratorio di ceramica, come giovane artista. Ma non ha mai abbandonato il suo percorso. Oggi ha un nuovo studio artistico a Rieti ed è conosciuta come Yama.
Tra le tante esperienze e attività, è socia fondatrice di un’associazione culturale artistica (Wart eventi), maestra d’arte di corsi di ceramica airb&b experience e curatrice dell’Infiorata nella piazza principale di Rieti dal 2019.
Tra le attività di Maia Palmieri c’è la partecipazione con l’associazione Porta Cintia per l’accoglienza del gemellaggio Rieti-Ito e la realizzazione di tre gonfaloni per la Festa del sole.
E’ socio fondatore e curatore artistico dell’associazione culturale no profit Wart-Eventi-aps dal 2019 e coordinatrice artistica e socia fondatrice delle associazioni culturali Porta Romana Rieti, Rieti nei secoli bui, Confraternita degli artisti, Fratres. Libero professionista, si è occupata anche di articoli di arredo e design.
Non sono molte le materie prime che vengono rimesse nel circolo di lavorazione, proprio per questo è importante conoscerle e farle conoscere. Non a tutti il filo da cablaggio fa pensare al rame del suo interno, oppure alla bellezza della vetro fusione del vetro di una bottiglia di birra.
Il gioiello di Maia Palmieri nasce proprio prima dalla scelta dei materiali utilizzati. Semplici bottiglie di vetro colorato hanno nuova vita in gocce di vetro di varie forme appese come grappoli, dei semplici fili da cablaggio diventano trecce di rame ad incorniciare il collo e polvere di argilla secca torna a nuova vita aggiungendo solo acqua per diventare perle nere.
Il risultato è estremamente elegante non immaginando minimamente che il tutto proviene da un prodotto che ha già fatto un suo percorso.
Il vetro proviene da bottiglie di uso comune di tre diversi colori è stato fatto in piccoli pezzi e cotto in forno per la vetro fusione, molato successivamente per togliere spigoli fastidiosi. L’argilla secca è generalmente considerato materiale di scarto, ma solo i più pazienti riescono a rigenerare dalla polvere dell’argilla plastica, è stata poi cotta in forno e resa nera esclusivamente dal fumo della segatura del legno. I fili di rame sono l’anima dei fili da cablaggio della corrente, una volta tolta la plastica vengono intrecciati e successivamente lucidati.